Verifica disponibilità

Montesover: vacanza slow in Trentino

“Tana libera tutti!” grida la bambina che di soppiatto è sbucata da dietro alla fontana e corre veloce verso il muro della casa, accompagnata dal tifo esultante dei prigionieri. “Uffa, tocca ancora a me contare!” dice il ragazzino arrivato troppo tardi per acciuffarla, “ma questa volta trovo anche te!” e con fare deciso si porta un braccio sugli occhi e riprende la conta ad occhi chiusi: “Trenta, ventinove, ventotto…”. Tra gridolini e risate, i bambini tornano di corsa a sparpagliarsi per le strade del paese. A Montesover le belle giornate sono così: i bambini giocano a nascondino tra gli angoli delle case e improvvisano partite di pallone nel bel mezzo della piazza.

Un paesino di neppure 300 anime, dove ti capita di incontrare la nonna Maria di ritorno dal bosco, con il suo fazzoletto sulla testa e la gerla di vimini sulla schiena: trascina lenta i rami secchi che ha trovato. Nel pomeriggio, alcune donne chiacchierano sulla panchina fuori dalla porta di casa, dalla finestra con i gerani rossi esce l’aroma del caffè appena salito nella moka. Se passi prima di pranzo, il profumo è quello della polenta cotta nel paiolo di rame sopra il fuoco della stufa a legna. Tra orti e campi, vedi sempre qualcuno di affaccendato: le patate da rincalzare (ledrare, diciamo in dialetto), le erbacce da togliere, i fiori e gli strapianti da annaffiare, la legna da tagliare.

Un gruppetto di case attorno al campanile della chiesa di San Leonardo, a 1130 metri di altitudine: Montesover è immerso nel verde della val di Cembra. In primavera e in autunno, prima e dopo l’alpeggio, puoi vedere le mucche pascolare tranquille nei prati attorno al paese; quando non le vedi, puoi sentire i loro campanacci. Al limitare del paese, vicino al bosco, le galline razzolano libere e se sei fortunato puoi scorgere i caprioli e i cervi brucare l’erba.

Se a Montesover i ricordi del passato si fanno nostalgici, a pochi chilometri di distanza le lancette dell’orologio sembrano essersi fermate a un secolo fa. Una piccolissima frazione sulle pendici del monte Cogne, Montealto si raggiunge a piedi attraverso un sentiero nel bosco che porta a una strada sterrata. In questo sperduto angolo di montagna le case, anche se ristrutturate, sono pittoresche come una volta. Quassù puoi assaporare il vero silenzio: sono solamente tre gli abitanti che vi risiedono tutto l’anno: un uomo abilissimo nell’intagliare oggetti in legno e una coppia che si è ritirata qui per cercare la tranquillità dopo anni vissuti in mezzo al traffico e al caos della città.

A Montesover non conosciamo il turismo di massa e i ritmi frenetici. Ci piace vivere con calma, rispettare i tempi della natura, regalarci piccoli momenti come guardare i prati pieni di lucciole e ascoltare il frinire dei grilli d’estate. Ci piace camminare in montagna, coltivare l’orto assieme ai bambini, raccontare le storie dei nonni. E ci piace condividere il nostro modo di essere con chi passa da queste parti. Gli esperti lo chiamano “slow tourism”, ma tutto questo è sempre stata la nostra filosofia di vita!